Manfredi by La torre della solitudine

Manfredi by La torre della solitudine

autore:La torre della solitudine [solitudine, La torre della]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


«Selznick!» disse Philip rabbrividendo. «Com’è possibile?»

«Maledizione. Deve averti seguito fin qui. Presto, mettiamoci al riparo.»

Philip raccolse la sacca e corse dietro a suo padre che intanto si era gettato in un avvallamento del terreno.

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«Desmond Garrett!» gridò ancora la voce e questa volta veniva da un’altra parte.

Garrett esplose in quella direzione tre colpi di pistola in rapida successione e le pareti del cratere moltiplicarono gli echi all’infinito, i vani vuoti delle tombe rupestri li amplificarono in rombi di tuono mentre lui si rimetteva a correre seguito da Philip, verso un rudere che spuntava dal terreno a forse cinquanta passi e che offriva un migliore riparo.

Il cielo cominciava appena a sbiancare e contro il pallore dell’orizzonte si poteva ora distinguere un gruppo di beduini a cavallo che si sparpagliavano in varie direzioni, come se obbedissero a degli ordini precisi.

«Mio Dio, guarda,» disse Philip «cercano di chiuderci tutte le vie di fuga.»

«Già,» rispose il padre «e ora verranno a prenderci. Sei armato?»

«Ho la pistola di ordinanza che avevo quando sono entrato alla cittadella di Aleppo ma ho poche munizioni.»

«Vediamo di rimediare.» Desmond Garrett si volse verso il suo cavallo che passava poco lontano e lo richiamò con un fischio. L’animale nitrì correndo verso di lui e i due riuscirono a trascinarlo dietro a un muro di mattoni prima che le fucilate dei beduini lo abbattessero.

Desmond Garrett prese dalla sella un fucile e delle munizioni e cominciò a tirare sugli aggressori che tentavano di avvicinarsi mentre Philip seppelliva la sua sacca sotto la sabbia: «Tu piazzati alle mie spalle e fai fuoco in quella direzione»

gli disse il padre. «Spara solo se sei sicuro di colpire il bersaglio. Non possiamo sprecare nemmeno un colpo.»

I beduini continuavano ad avanzare coprendosi l’un l’altro mentre Selznick gridava: «Li voglio vivi!».

Desmond e Philip continuarono a difendersi fino all’ultimo colpo poi misero mano all’arma bianca. Selznick si rese conto di quanto accadeva e ordinò ai beduini di circondarli, poi avanzò lui stesso fino a portata di voce.

«Chi non muore si rivede» disse restando nell’ombra. E Desmond Garrett non poté vedere la smorfia di dolore che subito dopo gli distorse i lineamenti e la mano che si portava a comprimere il fianco dolorante.

«Non so quale demonio ti abbia salvato la vita, Selznick,» gli disse «ma non illuderti. So che la morte ti ha lasciato un pegno e prima o poi si presenterà a riscuotere, stanne certo.»

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«Sarai tu invece a precedermi» disse Selznick «mentre io vivrò e guarirò...

Quando sarò entrato nel santuario di colui che conosce il segreto dell’immortalità e dell’eterna giovinezza. E ora Philip mi dirà che cosa c’è scritto nella seconda metà di quel papiro!»

«Ma che cosa sta dicendo?» disse Desmond volgendosi verso il figlio.

«Ci fu un litigio quella notte fra Selznick e gli uomini che lo avevano condotto nel sotterraneo; nel parapiglia che ne seguì il papiro fu danneggiato. La fotografia che io avevo preso pochi minuti prima conserva l’unica copia integra del testo. E

ora è lì dentro» disse indicando il punto del terreno in cui aveva nascosto la sacca.



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